Una volta un blog, l’avevano o lo volevano tutti. Ma tutti, eh. Salumiere e idraulico compreso.
Io ho sempre pensato che i pensierini è meglio tenerseli per se, che l’ipotesi che siamo 50 milioni di Celine mi pare statisticamente irrealistica.
Poi è arrivato Facebook. La piattaforma ideale per i pensierini. E va bene così. Ho provato a dare un senso all’idea del blog, diversa da quello per cui, in fondo, è nato.
Ora scappano da Facebook (per finta). Ora forse, potrei decidere che i pensierini, finiscono davvero sul blog, perchè di scriverli su facebook non mi è mai davvero andato. Troppa indignazione, attesa, ripetizione, celebrazione.
Metà dei pensierini iniziano con “e poi”, l’altra metà con “non volevo scriverne ma” (minchia, immagino quali forze impongono a signori nessuno – come me – di scrivere un opinione su un argomento).
ORA: se postassi questo pensierino, ovunque lo faccia, sarei in contraddizione. Quindi forse non lo posto. O si? O no?
La domanda (forse) è “perchè”. Se scrivi (e pubblichi) è perchè vuoi comunicare. Se non vuoi comunicare basta non farlo. Farlo su facebook però diventa un altro meccanismo coercitivo, perchè una volta “che ti seguo” devo fare delle azioni per “non leggere i tuoi pensierini”. Infatti, un grande classico delle risposte da polemista da facebook è “se non ti piace quello che scrivo non leggere”. Hm. Qualcosa tocca.
Sicuri che sia cosi? Quanti amici su facebook avete di cui, non sentivate il bisogno di conoscere orientamenti alimentari, politici, ecc, a cui non potevate rifiutare l’amicizia (anche perchè non c’era niente di male) ma che, nella vostra serena ignoranza dell’incontrare una persona una volta all’anno, sono passati da “piacevoli conoscenze” a “intuili spaccamaroni”?
Certo, “togli il segui”. E lo faccio. Ma l’effetto pratico è che una piattaforma BIAS come fb mi propone cose sempre più monotematiche, oltre a vedere solo il feed di persone tutte simili (e quindi contenuti a ripetizione). Quindi anche questa, che comunque richiede un azione, non sembra una grande soluzione.
Allora forse, tornando a bomba, ecco il blog, dove se vuoi leggere questo pensierino, devi venirci apposta (raccoglitori di feed a parte ma che usano poi solo i nerd), allora forse, ecco il blog era ed è la piattaforma dei pensierini, catartica per chi li scrive, e realizza (per una volta) che se davvero vuoi leggere quello che c’è scritto, non puoi farlo per sbaglio.
E allora forse, lo posto. O no?